Tra vent' anni sarete più delusi per le cose
che non avete
fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime.
Allontanatevi dal
porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti.
Esplorate. Sognate.
Scoprite

Marc
Twain


sabato 9 febbraio 2013

Eccomi qua!!

Hi everybody!!
Sono Olivia, ho 16 anni e fra poco più di 5 mesi partirò per quella che sarà un' esperienza indimenticabile.Volevo aprire un blog da tanto tempo perchè a me i blog dei ragazzi che sono partiti sono stati utilissimi e anche io,nel mio piccolo, voglio lasciare qualcosa.Poi lo faccio anche per me,quando tornerò in Italia li leggerò di nuovo tutti per capire com' ero prima di partire.

Ma comnciamo dall' inizio:ho già detto di avere 16 anni, ma quando partirò ne avrò 17 da poco,vivo a Roma,frequento il liceo classico e da quando avevo 13 anni ho deciso che prima o poi sarei partita.Non sapevo nè dove,nè quando ma l' avrei fatto.Ho letto molti post di ragazzi che hanno dovuto faticare per convincere i genitori a lasciarli andare, per fortuna per me non è stato così anzi i miei mi sono sempre stati accanto e mi hanno aiutato affinchè io potessi realizzare questo sogno (grazie mamma e grazie papà!!!).allora diciamo che fin da subito ho scartato l' idea di partire per un anno sia perchè la scuola non me lo permetteva (cioè ti lasciano partire solo che quando torni devi fare tantissimi esami integrativi e nella maggior parte dei casi ti bocciano e perdi l' anno-.-) e poi nemmeno io mi sentivo pronta a lasciare tutto per così tanto tempo.Insomma un anno è sempre un anno senza vedere i miei genitori, mia sorella, il mio dolcissimo cane Skizzo, i miei amici,la mia vera vita.Però pure fare 2 o 3 mesi mi sembrava inutile (magari per altre persone fare 2 mesi va bene però sapevo che non era la scelta giusta per me) e quindi il semestre era esattamente ciò che volevo fare. Non sapevo nemmeno dove andare:America?Australia?Nuova Zelanda?? diciamo che queste erano le tre possibilità a cui aspiravo.Alla fine ho deciso di andare in Australia,primo perchè in Nuova Zelanda erano terminati i posti e poi perchè l' America, sembra strano a dirlo, è troppo "vicina a noi".é difficile da spiegare, non sto dicendo che l' America sia uguale all' Italia anzi è totalmente diversa però l' Australia mi fa un altro effetto,un mondo nuovo,lontanissimo, dove poter cominciare "una nuova vita".Lo so, è difficile da capire ma non mi sono mai pentita di questa scelta.Quindi, io e mia mamma abbiamo cominciato a valutare tutte le associazioni e alla fine dopo aver assistito a due presentazioni(una del Canada dove però è andata solo mia mamma e una della Nuova Zelanda dove c' ero anche io) abbiamo deciso di affidarci alla wep.

Ora vi racconto del colloquio di selezione: era circa ottobre se non mi sbaglio e, dopo scuola, sono andata alla sede della wep di piazza cavour a Roma.Ero nervosissima, avevo paura non tanto della psicologa quanto del test di inglese.Quando sono arrivata ho trovato altri ragazzi con i quali ho cominciato subito a parlare dei viaggi, dei paesi.Non so se gli altri exchange students hanno mai avuto quest' impressione ma io credo che solo i ragazzi che sono partiti o partiranno possano capire veramente cosa significa tutto questo.certe volte parlo del mio viaggio con i miei amici ma ho quasi paura di annoiarli parlando di quest' argomento che magari a loro non interessa per niente.Invece quel pomeriggio mi sono trovata veramente bene, percepivo che anche gli altri provavano quegli stessi sentimenti.Comunque dopo aver aspettato un bel pò,ho fatto prima il test d' inglese, che era molto semplice, la professoressa ti chiedeva in inglese le cose che te poco prima avevi complilato nelle carte che ti davano e poi c' è stato l' incontro con la psicologa.Sinceramnete non ero intimorita perchè ero determinatissima a farle capire che ero adatta a partire,che quello era il mio sogno e avrei fatto di tutto per realizzarlo.La psicologa diciamo che ha cercato di "demoralizzarli",ovvero mi ripeteva in continuazione che c' erano poche possibiltà di finire sulla costa mentre spesso capitavi in una famiglia che possedeva una fattoria (in qualche blog ho letto che ai ragazzi che partivano per l' America diceva che sicuramente avrebbero preso 10-15 kg ahaha insomma non ci volevano demoralizzare) comunque io ero preparata a questo quindi alla fine dell' incontro lei mi ha detto:"credo che tu sia adatta per partire,ti do il permesso e poi in settimana ti arriverà a casa la lettera".Io non ci credevo,anzi mi avevano detto che avrei dovuto aspettare un bel pò prima che la wep si facesse sentire e invece lei così,subito, mi ha dato questa notizia.Sono uscita tipo volando, con lo zainetto wep che mi avevano volato, un sorriso a trentadue denti che è diventato ancora più grande quando ho visto mia madre,che mi era venuta a prendere.Sono stata non felice, di più e non mi dimenticherò mai quel giorno.per molti sarà stupido, ma per me significava che ce l' avevo fatta, che finalmente ero dentro e prima o poi sarei partita.Ok, questo post sta diventando troppo lungo quindi continuo magari domani perchè ci sono ancora tante altre belle notizie da raccontare!!
byeeee:)

P.S un annedoto divertente:quando sono andata ad assistere alla presentazione della Nuova Zelanda,alla fine la professoressa si è avvicinata a me e mia madre e dice: "eh si, i ragazzi devono essere convinti,non devono essere i genitori a costringerli. Ad esempio c' era un ragazzo che era partito ma dopo tre settimane è tornato a casa.Inizialmente non aveva detto il perchè ma alla fine aveva confessato che si era fidanzato e non voleva lasciare la ragazza".Solo a quel punto ho capito perchè la professoressa all' inizio mi aveva chiesto se fossi  fidanzata ahahaaha

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