Tra vent' anni sarete più delusi per le cose
che non avete
fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime.
Allontanatevi dal
porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti.
Esplorate. Sognate.
Scoprite

Marc
Twain


sabato 5 ottobre 2013

Northern Territory : Day1, Day2, Day3


Come avevo già accennato, durante le due settimane di vacanze ho partecipato al tour della Wep “Northern Territory Adventure Tour” dove in pratica potevi visitare posti famosi ma soprattutto meravigliosi dell’Australia centrale, posti non facili da vedere dal momento che sono molto costosi e richiedono anche grandi capacità di adattamento, spesso anche le famiglie devono dormire in tenda, non sempre si trovano alberghi. Infatti la maggior parte degli australiani non ci è mai stata, mentre invece mi fa ancora strano pensare che io sia stata lì, di aver attraversato letteralmente l’Australia da sud a nord con persone meravigliose. Ebbene si, questa vacanza è finita questa mattina ma vi giuro che la ricorderò per sempre: è per ora uno dei ricordi più belli della mia esperienza australiana. I luoghi erano bellissimi ma ad aver reso speciale questo viaggio sono state le persone che ho incontrato. In tutto eravamo 48 e la maggioranza erano italiani (più di 20), tedeschi (che da qui in poi verranno chiamati “crucchi”, nulla di offensivo ma poi vi spiego perché;), poi c’erano un paio di messicani, due brasiliane, qualche francese. Voi penserete, che cosa stupida andare in un tour dove ci sono solo italiani, così parli solo italiano! Questo è stato il mio primo pensiero ma poi ho cambiato idea perché uno, parlavo comunque inglese con gli altri e alcune volte anche con gli italiani in presenza di ragazzi che venivano da altri paesi così da includerli nella conversazione, secondo ho parlato più qui che quando sono a Sydney perché per la prima volta non avevo paura di sbagliare, tutti quanti sbagliavano, nessuno aveva un inglese perfetto però alla fine ci capivamo, a gesti o magari dicendo nella propria lingua la parola che non sapevamo dire in inglese. Ecco, devo ringraziare soprattutto le persone che hanno fatto parte del mio gruppo ovvero Tomas, Rita, Giordana, Vittoria, Maria Vittoria, Nenne, Maddalena, Luca, Carlo (detto Tibi), Claudia, Marghe e con l’aggiunta di Marcus che non so perché lo chiamavamo Finnico (vi ricordate l’amico di Elli, l’exchange finlandese che avevo incontrato a Sydney? E’ proprio lui!). Senza di loro questo viaggio non sarebbe stato lo stesso e, nulla contro gli australiani, ma gli italiani non li batte proprio nessuno! Si vede proprio la differenza tra culture, l’affetto e la calorosità italiana mi mancava veramente tanto. Insomma queste due settimane mi servivano proprio per staccare un po’ la solita routine e ricorderò per sempre tutto questo come uno dei ricordi più belli dei sei mesi. Non mi ero mai affezionata così tanto a delle persone in due settimane, e vi giuro che adesso per me non è facile scrivere tutto quello che è successo perchè fa male pensare che è tutto finito e fa male ancora di più sapere che molte di quelle persone non le vedrai più perché vivono lontano da te sia in Australia che in Italia. Sono sicura che molte cose mi dimenticherò di raccontarle, io mi sono annotata tutto da brava blogger ma ogni singolo momento è stato importante per me, come guardare le stelle o parlare in siciliano;) Ah, ultima cosa, ho dovuto cambiare l’url del blog perché come vi avevo detto la Wep l’aveva inserito nella lista dei blog d leggere e se da una parte sono contenta di questo, dall’ altra no perché così ho le mani legate e non posso raccontare tutto quello che mi passa per la testa! Dopo questa “breve” introduzione direi che posso cominciare a raccontare come sono andate le mie giornate


          






                        mappe dell'Australia per farvi capire un po' che giro ho fatto!
 

Day 1:

Mi sono svegliata alle 6 perché sebbene l’aereo partisse alle 9.40, Steve (hdad) poteva darmi un passaggio solo a quell’ora perché poi doveva aprire il golf club. A me andava benissimo anche perché loro non sono proprio il massimo della puntualità e quindi preferivo partire prima. Invece per la prima volta alle 6.30 erano già pronti e io ho dovuto fare la maggior parte delle cose di gran fretta e alla fine sono uscita senza trucco e senza aver fatto colazione. All’aeroporto mi hanno accompagnato Steve e Kat che voleva guidare e una volta arrivati lì, sebbene fossi molto in anticipo, ho trovato un altro ragazzo italiano, Giovanni (con il quale ho iniziato a parlare in inglese ahahaha) e uno dello staff Ian. Poco dopo sono arrivati anche altri ragazzi, tra cui Maria Vittoria, che avevo conosciuto in aereoporto a Roma e Maddalena, che era accanto a me nel volo Milano-Singapore. E’ arrivata anche un’altra ragazza dello staff, Cinzia, che aveva fatto la ragazza alla pari a Sydney e sarebbe tornata in Italia pochi giorni dopo il tour. Al bar ho comprato un muffin perché non avevo fatto colazione e poi abbiamo fatto il check-in online, mai fatto un check-in più semplice e tecnologico, in pratica ho inserito il mio nome e poi ecco in biglietto! Non mi hanno chiesto né il passaporto ne il biglietto che avevo stampato, delle serie “cose che accadono solo in Australia”. Da Sydney eravamo circa una decina ma parlando con Ian, ho scoperto che la maggior parte venivano da Brisbane e poi da Melbourne. Mentre aspettavamo in aeroporto abbiamo cominciato a parlare della scuola, amici, famiglie. Diciamo che la maggior parte dei ragazzi che hanno partecipato al tour avevano fatto il plus, eravamo giusto in 5-6 che avevamo fatto l’exchange. Alle 9.20 ci siamo imbarcati e il volo non è durato tanto, poco più di due ore, ma per fortuna c’erano gli schermi per vedere film e serie televisive e ci hanno portato anche qualcosa da mangiare ovvero una mela (Aussie naturalmente!), un meat pie e poi potevi scegliere cosa bere. Siamo arrivati all’aeroporto di Alice Springs  dove faceva già caldissimo e dove abbiamo incontrato tutti gli altri, la prima persone che ho visto è stata Nenne che avevo conosciuto al seminario e con la quale ci avevo parlato su face book perché fra me e lei non si sapeva chi fosse più informata riguardo al viaggio! Anzi, alla fine io avevo seguito molto bene le istruzioni che ci avevano dato, altri ragazzi invece non avevano portato piatti, bicchieri o anche il sacco a pelo! Saliti sul pullman mi siedo e ad un certo punto un ragazzo (italiano perché l’avevo sentito parlare) si gira e mi fa: “Io credo di conoscerti!”. Era Tomas, un ragazzo che avevo incontrato diverse volte a Roma perché abbiamo amici in comune, si ci salutavamo ma nulla di più, eppure trovare una faccia conosciuta è stata una cosa bellissima!! Io non l’avevo riconosciuto perché indossava gli occhiali e si era tinto i capelli marrone scuro (ahaha una cavolata che aveva fatto con il suo host-brother tedesco Sebastian, vi dico solo che originariamente erano entrambi biondi, poi si sono tinti blu tanto che venivano chiamati “Blue-brothers” e poi alla fine avevano fatto la tinta marrone scuro per rimediare a quella blu!). Insieme a lui c’era una ragazza, Rita, che va nella sua stessa scuola in Australia. Molta gente (soprattutto quelli che hanno fatto il plus) si conoscevano già perché vanno nelle stesse scuole in Australia. Da quel che ho capito la Wep fornisce un elenco di scuole in modo che tu possa scegliere dove andare ma allo stesso tempo trovi tanta gente internazionale, sia italiani sia persone da tutto il mondo. Da una parte penso che sia bello avere qualcuno del tuo stesso paese o comunque un’ internazionale, dall’ altra parte lo scopo di quest’esperienza è imparare una nuova cultura, interagire con nuove persone anche se, per esperienza, posso dirvi che non è sempre tutto rose e fiori. Alla fine però preferisco stare da sola perché molti dei ragazzi che avevano fatto il plus, hanno legato solo con i vari internazionali e non con gli australiani e alla fine non parlavano nemmeno tanto l’inglese ma solo la loro madrelingua. Non so come sono arrivata a parlare di questo ma comunque Tomas e Rita erano delle “pecorelle nere” ovvero lui era con YouAbraod e lei con STS però erano venuti con noi perché l’host-brother tedesco di Tomas è con la Wep allora la loro coordinatrice li ha mandati tutti insieme. In pullman ho parlato soprattutto con loro anche perché siamo stati 5 ore (che mi sembrava tanto all’inizio ma poi ci ho fatto l’abitudine!) fino ad arrivare nella città di Alice Springs dove ci siamo fermati per pranzare (Maccas c’è anche in mezzo al desertoxD), comprare acqua, cibo e quello che ci mancava. Dopo questa pausa abbiamo ripreso il pullman e io non mi sentivo molto bene, forse per il caldo o la stanchezza però ho preso una bustina di zucchero (che mi sono portata sempre dietro perché con il caldo che faceva era possibile sentirsi male) e mi sono subito sentita meglio. Arrivati al camping l’autista, che si chiama Dug, ci ha mostrato come montare una tenda e io sono capitata in coppia con una finlandese, Elli, che alla fine si è rivelata simpaticissima! Vi dico solo che lei è stata l’unica a portare oltre al borsone della Wep un’altra valigia perché come mi ha detto lei “non entrava tutto dentro ad una sola” ahahaha. Dopo aver montato le tende, era ormai buio e quindi abbiamo subito cenato con una zuppa, tacos più dei dolci tipo biscotti, lamingtons e frutta. Teoricamente eravamo divisi in gruppi per fare dei lavori tipo pulire il pullman o aiutare la cuoca a lavare le pentole, praticamente nessuno ha mai seguito alla lettera i turni quindi c’era solo un grande casino ahaha! Io non ero nemmeno nella lista dei gruppi quindi non mi hanno mai chiamato;) Dopo cena ci siamo cambiati e lavati, poi io, Tomas e Rita siamo andati in una sala dove si possono fare le lavatrici perché dovevamo caricare i telefoni. Alla fine stanchi morti siamo andati a dormire. Quella è stata l’unica notte dove ha fatto un po’ freddo ma nemmeno tanto, mentre invece ci sono state certe volte in cui dormivo solo in canottiera ma morivo di caldo! Mi sono pentita tantissimo di aver portato molti vestiti invernali che non ho mai usato, tipo la giacca con cui volendo si potrebbe sciare -.- o anche i pantaloni lunghi! Mannaggia alla Wep che diceva che avrebbero fatto -5 gradi di notte..
 
 
 
appena arrivata ad Alice Springs!

Day 2:

Sveglia alle 5.30 (trauma) per fortuna che per colazione oltre ai cereali, frutta.. c’erano anche i pancakes!! I pancakes alla nutella di prima mattina ci stavano tutti!La mattina siamo andati a vedere Uluru (l’abbiamo visto diverse volte nell’arco della giornata perché cambia colore a seconda dell’ora). Che dire, è spettacolare! Non c’è nulla per kilometri, solo deserto e poi ad un certo punto vedi quest’incredibile roccia che spunta fuori e già da lontano sembra enorme. Quando ti trovi ai piedi lo è ancora di più! Abbiamo fatto tantissime foto e poi abbiamo visitato un Cultural Centre dedicato all’arte aborigena. Dopo il museo abbiamo dovuto fare una deviazione per l’aeroporto di Uluru per prendere quattro ragazzi che il giorno prima avevano perso la coincidenza per Alice Springs. Prima di pranzo ci hanno portato in un altro “centro commerciale” dove abbiamo veramente comprato di tutto tra caramelle gommose, snakes, biscotti Anzac e quelli Kingston (che mi ha fatto scoprire TomasJ ), pistacchi.. la cosa bella è che alla fine tutti noi del gruppo (soprannominato il “simpi group”) mettevamo in comune le cose, quindi in pullman ogni volta che si apriva un nuovo pacco di lollies si cominciava subito a distribuire a tutti! Sembra una cavolata ma non lo è per niente perché come mi hanno detto gli altri (per fortuna per me non è stato assolutamente così) gli australiani non tendono a dividere o ad offrire le cose, molte ragazze quando vanno a cena fuori con la loro famiglia pagano la propria parte anche se è tipo una cena di compleanno! E’ bello confrontarsi con gli altri perché cominci ad apprezzare veramente quello che hai: ok, è vero, alcune volte le mie sorelle sono dei misteri, però la mia famiglia è sempre stata generosissima nei miei confronti e se devo fare un bilancio tra le cose positive e quelle negative, direi che quelle positive sono nettamente di più!:) Per pranzo siamo tornati al campo dove la cuoca (Emily) aveva cucinato gli hamburger. Dopo pranzo, siccome c’era un po’ di tempo libero sono andata in piscina con Tomas e Rita dove poi ho incontrato anche altri del nostro gruppo. In tutti i campeggi dove sono stata questi giorni (eccetto uno) c’era la piscina e ci voleva proprio con il caldo che faceva! Quando infatti siamo usciti dopo cinque minuti eravamo già tutti asciugati! La temperatura quel giorno era molto calda, il picco è stato 37 gradi e infatti il pomeriggio, quando siamo tornati a Uluru, non abbiamo potuto fare la scalata. Ti sconsigliano già in partenza di farla perché è un luogo sacro e poi  se la temperatura va oltre i 36 gradi i ranger chiudono proprio il percorso. Io ci sono rimasta malissimo come anche Tomas perché quante volte nella vita ti capita di andare a Uluru? Però in compenso abbiamo fatto tutto un giro ai piedi della montagna dove abbiamo potuto vedere anche dei dipinti aborigeni sulle pareti delle rocce. Dopo l’autista ci ha portato in una sorta di piazzola dove c’erano già altri gruppi che aspettavano il tramonto: vedere Uluru con il sunset è stato bellissimo perché si vede facilmente come cambiano i colori con il passare dei minuti, dall’arancione intenso, si passa al rosso e poi al marrone. Siamo stati lì una mezz’oretta e intanto abbiamo fatto una sorta di aperitivo con formaggio, tacos, olive, carote e sedano. Era tutto perfetto se non fosse stato per i moscerini che ci hanno inseguiti tutto il giorno anche nel camping. Ahahah noi abbiamo dato la colpa a Tomas che aveva usato il gel all’ananas per capelli e infatti ne aveva tantissimi intorno alla testa! Siamo tornati al campo dove abbiamo cenato, abbiamo fatto le docce e poi ci siamo messi a giocare ad un gioco che si chiama “Ninja”, in pratica devi colpire la mano del tuo avversario facendo solo una mossa e si sta tutti in cerchio quindi devi stare attento a tutti quelli che ti stanno accanto. Teoricamente per tutta la durata del campo il coprifuoco era alle 10, ma di fatto nessuno lo rispettava perché l’importante era che non facevi casino in modo da non svegliare gli altri gruppi che dormivano in tenda (c’era una classe da Melbourne che abbiamo incontrato parecchie volte e avevano sempre il coprifuoco alle 9 però loro lo dovevano rispettare per davvero ahaha). Alla fine sono andata a dormire stanca morta anche perché con la mia fantastica torcia di Toy Story pagata 5 dollari non vedevo più di tanto e quindi ci mettevo sempre le ere per trovare i vestiti e mettere tutto in ordine (ordine che è durato i primi due giorni, alla fine per la disperazione buttavo tutto dentro e le cose più ingombranti che non usavo  tipo la giacca o le scarpe chiuse a volte le lasciavo dentro al pullman)
 
 
 
Io e Tomas

 

 

 
Rita ed io

 
Tutto il gruppo di fronte all'Uluru



 
Aspettando il tramonto:)

 
Durante il tramonto cambia totalmente colore!
 
 

 
Sunset *.*

 
 

 

 

Day 3:

Ci siamo svegliati alle 6 perché abbiamo dovuto smontare le tende, preparaci, fare colazione e così verso le 8 siamo partiti alla volta di Kings Canyon! Dopo due ore di pullman siamo arrivati al campo. Durante questo tour abbiamo passato molte ore in pullman ma non sono state per niente pesanti perché dormivamo la maggior parte del tempo per recuperare un po’ di sonno,oppure guardavamo fuori (il paesaggio è sempre stato pazzesco!) oppure.. disco bus!! Diciamo che noi italiani e soprattutto il gruppo simpi (c’erano anche altri italiani ma non siamo mai stati con loro) abbiamo animato il viaggio sempre tanto che alla fine ci odiavano tutti (ahaha non just kidding, ci volevano tutti bene anche perché senza di noi sarebbe stato veramente noioso;). Soprattutto il nostro gruppo andava mooolto d’accordo con i tedeschi che sono stati soprannominati “crucchi”, parola che non avevo mai sentito ma che a quanto pare viene usata al nord per indicare i tedeschi. Loro non erano il massimo della simpatia, stavano sempre insieme e noi da bravi italiani li abbiamo sempre stuzzicati molto ahahah! Diciamo che abbiamo dato molto soprannomi durante questa vacanza quindi c’era il Killer, il Figlio (un tedesco che dimostrava 11 anni) , toppino (una ragazza tedesca di 15 anni che indossava sempre dei top cortissimi e che  pur essendo già fidanzata a Gold coast dopo due giorni si è messa con un messicano che a quel punto è stato chiamato “Toppone”), poi c’erano Aereoplano, Io, Big Mama.. non erano stati creati per essere offensivi ma solo perché spesso non sapendo tutti i nomi ci si riferiva a loro per qualcosa che avevano fatto o detto e poi gli rimaneva quel nome. Comunque alla fine siamo arrivati al campo dove sotto il sole cocente abbiamo dovuto montare le tende ma la cosa più fastidiosa sono stati gli insetti (odio profondo per i moscerini) che non ti davano pace. Era normale che durante la cena o il pranzo qualcuno cominciava ad urlare e ad agitarsi diffondendo il panico generale quando in realtà era solo una falena! Nel campo non c’era campo (grande battutaxD) ma sinceramente la cosa non mi è dispiaciuta, anzi è stato bello perché così ci siamo tutti “disintossicati” dal telefono. C’erano però due tedesche (chiamate “fotomodelle” perché si, erano veramente belle) che per tutte le due settimane sono sempre state attaccate al telefono e appena trovavano un posto per ricaricarlo si fermavano lì. Vi dico solo che durante l’ultima cena, al posto di stare insieme a tutti gli altri, le ho trovate nel bagno del ristorante che aspettavano che i telefoni si ricaricassero-.- Il pomeriggio siamo andati a fare una camminata, ci avevano detto di portarci almeno 3 litri di acqua (io 3 litri non li bevo nemmeno in una settimana ma vabbè) e allora sono andata nel negozio del camping a comprare un altro litro e mezzo di acqua per la modica cifra di 7 dollari (ci doveva essere l’oro dentroxD). Teoricamente si poteva scegliere se fare una camminata più leggera di un’ora oppure una più lunga, io e Tomas eravamo belli pronti per fare quella lunga quando ci dicono che anche oggi fa troppo caldo e quindi avremmo fatto tutti quella cortaL E’ stato comunque bello, però alla fine era poco più di un kilometro quindi ci abbiamo messo molto meno di un’ora, però faceva veramente caldo, mi stavo sciogliendo, anzi da brava romana “stavo a fa’ la colla!”. Siamo tornati presto e io, Tomas, Rita, Carlo e Maria Vittoria abbiamo deciso di andare… in elicottero!!! Io non c’ero mai stata, neppure gli altri, quindi eravamo tutti eccitatissimi! Abbiamo fatto levare anche le porte dell’ elicottero infatti quando sono salita c’era un vento pazzesco e avevo tutti i capelli in faccia, but it was amazing! Dopo il giro in elicottero, avevamo ancora un po’ di tempo prima di cena e allora siamo andati in piscina giusto per rinfrescarci. Poi doccia, cena con spaghetti alla bolognese e gelato. La sera siamo stati con le due brasiliane, simpaticissime, abbiamo insegnato a loro un po’ di italiano e loro ci hanno detto alcune parole in portoghese. Una delle sue brasiliane aveva tantissima paura degli insetti e poverina, andavano tutti su di lei ahahah! Ad un certo punto hanno spento le luci perché avevano messo per terra una sorta di tappeto di plastica per poter guardare le stelle, non ci sono parole per descriverle! Avrei voluto tanto fotografarle, ma nessuna fotografia avrebbe potuto mostrare come sono veramente quindi ho preferito guardarle in modo da poterle ricordare per sempre! Dopo un po’ ha cominciato a fare freschetto, allora io, Tomas e Rita siamo andati nella tenda di Rita dove abbiamo mangiato biscotti e Lamingtons con la marmellata (ancora più buoni di quelli originali!) e abbiamo parlato un po’. Alla fine sono andata a dormire e mi sembra ovvio che la tenda abbia deciso di cadere. Ogni tanto infatti succedeva che una tenda cadesse perché i picchetti non reggevano ma io sono stata l’unica polla a cui è caduta la tenda mentre ero dentro!! Per fortuna Rita mi ha sentito e insieme a Tomas è venuta in mio aiuto ahaha. Ecco, bisogna fare un ringraziamento a tutti i ragazzi del campo che hanno aiutato non solo me ma in generale tutte le ragazze a montare e smontare la tenda o anche soltanto a picchettarla. Sono stati veramente gentili, anche perché spesso venivano da soli senza che tu li chiamavi! Comunque dopo aver montato la tenda sono andata a dormire. Ah, la finlandese (che si chiama Susanna) non è morta, solo che tornava sempre tardi la sera e quindi parlavamo un po’ e poi crollavamo tutte e due a dormire
 
Kings Canyon
 
 
 
 
 
 
 
Elicottero!!
 
 
 
Vista dall' alto!
 
 
 
 
 
Ora sono stanca, vado a dormire e domani continuo J

Liv

 
 
Scusatemi per il rumore, ma è il vento e le pale dell'elicottero!
 
 
 
 
 
 
 

3 commenti:

  1. Che meraviglia tutte queste cose che hai raccontato *-* le foto dll'Uluru sono bellissime, non pensavocambiasse così tanto!!
    L'unica cosa di tutte quelle che hai descritto che posso capire... Sono le stelle!! Hai ragione, sono indescrivibili e nessuna foto riuscirebbe a renderle bene *-*
    Sono contenta che ti sia divertita :) vado a leggere il prossimo post!
    Ps: menomale che adesso ilblog funziona xD

    RispondiElimina
  2. Si hai ragione le stelle erano qualcosa di indescrivibile!! Il blog mi ha fatto penare un casino ma per fortuna ora sono riuscito a farlo rifunzionare:) Ti rispondo anche all'altro commento, parlando con gli altri Exchange è venuto fuori che alcuni (non dico tutti perché per fortuna da me non è così) non sono molto disposti a condividere o ad offrire per esempio una ragazza che adora la sua famiglia mi ha detto che una volta ad una cena di compleanno della madre, tutti gli invitati (compresi gli amici della madre) hanno dovuto pagare la propria parte oppure una volta un'altra ragazza aveva portato un pacco enorme di patatine a scuola da dividere e a quanto pare per i suoi compagni era una cosa nuova che qualcuno gli offriva qualcosa! anche a me è sembrato strano perché sia la mia famiglia, sia i miei amici a scuola mi offrono sempre tutto, però ho voluto comunque scriverlo perché la cosa mi aveva colpito!;)

    RispondiElimina